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Miopia

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La miopia è un difetto di rifrazione (o ametropia) così come l’ipermetropia e l’astigmatismo. I difetti refrattivi colpiscono una larga parte della popolazione, in media 2 persone su 5.

Nella miopia i raggi luminosi provenienti da un oggetto situato all’infinito vanno a fuoco davanti alla retina a causa di una lunghezza eccessiva del bulbo oculare o di una cornea troppo curva. Come conseguenza di ciò, l’immagine degli oggetti lontani che si forma nell’occhio risulta indistinta, mentre la visione degli stessi a breve distanza è chiara e definita.

Correggere la miopia

La persona miope per correggere il proprio difetto visivo deve utilizzare lenti negative (sotto forma di occhiali o lenti a contatto) che hanno effetto divergente e consentono di spostare indietro il punto di concentrazione della luce, neutralizzando l’eccessiva curvatura corneale.

Lenti intraoculari

Oltre alle lenti il paziente miope può ricorrere anche alla chirurgia rifrattiva (o refrattiva). La chirurgia refrattiva consente di intervenire su un difetto di rifrazione in 3 modi:

  • modificando la forma della cornea;
  • sostituendo il cristallino con una lente intraoculare;
  • aggiungendo una lente intraoculare tra cornea e cristallino, davanti o dietro l’iride senza rimuovere il cristallino.

Queste particolari lenti intraoculari impiantante chirurgicamente (IOL fachiche) somigliano a delle lenti a contatto e vengono posizionate tra la cornea (la superficie chiara che ricopre l’occhio) e l’iride (la parte colorata dell’occhio) o appena dietro l’iride.

Questi impianti costituiscono oggi la terapia maggiormente efficace e consigliata alle persone che cercano una correzione permanente alla miopia.

Trattamenti laser

Introdotta negli anni ’90, la terapia con laser ad eccimeri si è diffusa molto rapidamente. Il laser applicato sulla cornea vaporizza istantaneamente il tessuto (fotocheratectomia) con altissima precisione e rimodella la superficie corneale anteriore.

A seconda delle modalità di accesso abbiamo la:

  • PRK (PhotoRefractiveKeratectomy, la LASEK), il chirurgo disepitelizza la cornea con una spatolina metallica o uno spazzolino rotante, oppure direttamente con il laser (PRK transepiteliale).
  • LASEK (LAser SubEpithelial Keratomileusis), l’epitelio viene esposto all’effetto di una soluzione alcolica al 20% mantenuta a contatto per circa 20 secondi.
  • Epi-LASIK (LASer In situ Keratomileusis) uno strumento simile al microcheratomo trova il clivaggio e separa meccanicamente l’epitelio dagli strati sottostanti. I laser più moderni consentono l’ablazione diretta (transepiteliale, ovvero attraverso l’epitelio) senza alcun contatto chirurgico.
    Nella LASIK l’azione del laser è fatta precedere dalla creazione di un lembo che rimane attaccato al margine corneale mediante una cerniera e poi riposizionato nella sede originaria. Il taglio può essere eseguito con strumento meccanico (microcheratomo) oppure con un laser ad effetto fotomeccanico (laser a femtosecondi).
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