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Chirurgia refrattiva per Miopia Astigmatismo Ipermetropia e Presbiopia

La chirurgia refrattiva aumenta notevolmente la qualità di vita. Liberarsi dalla dipendenza di occhiali o lenti a contatto ha delle ripercussioni straordinariamente positive nello stile vita odierno, che richiede performance visive di sempre migliore qualità!


1. BENEFICI DELLA CHIRURGIA REFRATTIVA
2. COSA SI CORREGGE CON LA CHIRURGIA REFRATTIVA
3. TECNICHE DI CHIRURGIA REFRATTIVA
4. REQUISITI FONDAMENTALI PER UNA BUONA CHIRURGIA REFRATTIVA
5. HAI DEI DUBBI SULLA CHIRURGIA REFRATTIVA
6. FAQ


Benefici della chirurgia refrattiva

Prova ad immaginare la tua vita senza occhiali. Quante volte hai dovuto limitare la tua libertà, la tua attività sportiva a causa dei tuoi occhiali quante volte hai avuto fastidi con lenti a contatto?

Quanti soldi hai speso nel comprare lenti a contatto e liquidi per il loro mantenimento?

Quante volte hai avuto la sensazione di non vederci bene con gli occhiali?

Quanti soldi hai speso per cambiare le lenti o la montatura dell’occhiale?

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui la chirurgia refrattiva ti permette di migliorare la qualità della tua vita. Il più delle volte non si valutano tutti i benefici ottenibili liberandosi dagli occhiali o dalle lenti a contatto.

Cosa si corregge con la chirurgia refrattiva

La chirurgia refrattiva ha fatto passi da gigante: grazie alle tecnologie moderne di ultima generazione è possibile ottenere oltre alla correzione dei normali vizi di refrazione (miopia, ipermetropia e astigmatismo) anche il miglioramento delle alterazioni corneali.

1. Trattamenti standard

Miopia
Ipermetropia
Astigmatismo

2. Trattamenti Innovativi

Presbiopia
Trattamenti Personalizzati
Ritrattamenti:

  • dopo cheratotomia Radiale
  • in cornee con aberrazioni elevate
  • in seguito a traumi oculari
  • in seguito ad opacità corneali
  • in seguito a trapianto di cornea
  • in cornee con cheratocono

Tecniche di chirurgia refrattiva

Attualmente le correzioni chirurgiche di un difetto di rifrazione avvengono principalmente in due modi:

1. Procedure corneali mediante dei laser che modificano la curvatura della cornea. Le procedure corneali sono le meno invasive, questo è il principale motivo per cui sono quelle maggiormente eseguite in chirurgia refrattiva. Si usano per la correzione dei difetti visivi lievi ed elevati, mediante l’utilizzo del laser che modifica la curvatura corneale e sono:

PRK
LASEK
LASIK
FEMTO-LASIK

2. Procedure intra-oculari (dette anche lenticolari) che si effettuano inserendo una lente intraoculare appropriata (IOL Intra-Ocular Lens), mantenendo il cristallino, oppure asportandolo.

Le procedure intra-oculari si utilizzano prevalentemente nella correzione dei difetti miopici e ipermetropici molto elevati (miopie maggiori di 12-15 diottrie, ipermetropie maggiori di 5-7 diottrie).

Vista la loro maggiore invasività si utilizzano laddove trattamenti chirurgici corneali con laser non sarebbero compatibili con parametri di sicurezza a causa della quantità di tessuto da asportare.

IOL FACHICHE cristallino lasciato in sede

IOL TORICHE lenti per astigmatismo (con asportazione cristallino)

IOL MULTIFOCALI lenti per presbiopia (con asportazione cristallino)

Requisiti fondamentali per una buona chirurgia refrattiva

La chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri è oggi una chirurgia sicura, a patto che vengano seguiti 3 requisiti fondamentali:

Valutazione Pre-operatoria

Deve essere scrupolosamente dettagliata e completa. Esami completi della morfologia oculare con un accuratissimo studio del difetto refrattivo e dei valori di lacrimazione.

Mi è capitato molto spesso di osservare come le ipo- e le ipercorrezioni, che possono provocare risultati non ottimali, sono molto spesso dovute a errori nello studio e nell’impostazione del difetto da correggere.

Chirurgo capace ed esperto

E’ basilare che il chirurgo sia preparato, capace di effettuare tutte le tecniche chirurgiche e abbia notevole esperienza.

Il boom di trattamenti registrato alla fine degli anni ’90 ha portato diversi oculisti non esperti ad un certo approccio “semplicistico” a questa chirurgia, ciò ha comportato in alcuni pazienti a risultati non ottimali.

E’ quindi fondamentale essere capaci di saper utilizzare tutte le tecniche chirurgiche attualmente disponibili in modo da permettere la scelta della miglior strategia chirurgica per ogni caso specifico; non esiste una tecnica di chirurgia refrattiva utilizzabile per tutti i pazienti.

E’ quindi fondamentale essere capaci di saper utilizzare tutte le tecniche chirurgiche attualmente disponibili in modo da permettere la scelta della miglior strategia chirurgica per ogni caso specifico; non esiste una tecnica di chirurgia refrattiva utilizzabile per tutti i pazienti.

Strumentazione all’avanguardia

Questo è il punto che più spesso viene ignorato dal paziente, ma non è meno importante rispetto ai precedenti, è fondamentale che il chirurgo utilizzi strumentazione di ultimissima generazione.

La chirurgia refrattiva ha fatto dei passi gigante negli ultimi anni, siamo oramai arrivati alla quinta generazione di laser ad eccimeri. L’utilizzo di tecnologie sempre più sofisticate ha portato a raggiungere performance straordinarie, fino a qualche anno fa impensabili, in termini di sicurezza, di confort, e di risultati (provate solo a pensare le innovazioni tecnologiche che ha un automobile di oggi rispetto ad una di 40 anni fa, lo stesso discorso si può fare per i laser).

Oggi si sono ampliati il range dei difetti correggibili infatti oltre al trattamento dei comuni vizi di refrazione (miopia, ipermetropia e presbiopia), si può effettuare anche il trattamento di alcuni casi di presbiopia.

L’ultima frontiera è quella di effettuare dei trattamenti personalizzati sulla cornea di ogni singolo paziente.

Ciò permette oltre al ritrattamento di vecchie chirurgie corneali di intervenire su occhi con importanti alterazioni della struttura corneale secondari a traumi, infezioni, cicatrici.

La sicurezza dei trattamenti è notevolmente aumentata, molti dei rischi post operatori che a volte capitavano utilizzando i laser di vecchia generazione sono ormai superati; grazie allo studio dei diametri pupillari oggi non osserviamo più problemi di visione notturna (come gli aloni intorno alle luci), ma anche il rischio di visione irregolare dovuta a trattamenti decentrati è notevolmente diminuito grazie ai nuovi sistemi di Eye tracker.

I rischi di cicatrizzazione anomala è molto ridotto grazie all’ottimizzazione dell’energia utilizzata ed all’utilizzo di particolari farmaci.

L’aumento della frequenza del laser ha portato ad una drastica riduzione nel tempo di trattamento (oggi si toglie una diottria in circa 3-4 secondi) migliorando notevolmente il confort dell’intervento.

Spero che quanto detto abbia fatto un pò di chiarezza, potrebbe però sorgere una domanda, come si fa a sapere se tutti i requisiti a cui accennavo in precedenza sono soddisfatti?

Purtroppo solo chi è del campo può ottenere una risposta sicura, esistono però degli indizi che possono rendere la scelta più sicura. Fate attenzione a quei medici che pretendono, utilizzando la stessa tecnica chirurgica, di porre rimedio alle più svariate situazioni refrattive del nostro occhio, non esiste una tecnica che sia la migliore per tutti i casi da trattare.

Il costo a cui viene proposto dell’intervento è un altro elemento che merita di essere analizzato, tutte le strumentazioni nuove hanno dei costi molto elevati (diverse centinaia di migliaia di euro) che vanno ammortizzate, per cui i chirurghi che utilizzano laser di ultima generazione offrono l’intervento ad un prezzo simile, fate quindi sempre attenzione a chi offre l’intervento ad un prezzo troppo basso, quasi certamente utilizzerà strumentazione obsoleta.

Inoltre domandate sempre, quando vi viene proposto un prezzo, se è comprensivo della visita pre- e dei controlli post-operatori, qualcuno propone l’intervento ad un prezzo ridotto ma poi chiede cifre elevate per i successivi controlli.

Infine è preferibile rivolgersi a chirurghi che si occupano prevalentemente di questo campo in quanto hanno di sicuro acquisito una notevole esperienza nella gestione dei differenti casi che si presentano.

Hai dei dubbi sulla chirurgia refrattiva?

L’idea di fare un intervento agli occhi crea in molte persone notevoli timori e perplessità, infatti, il sogno di non esser più schiavi di occhiali o lenti a contatto si scontra con il timore di perdere la vista parzialmente o addirittura completamente.

Generalmente, oltre a sentire il parere dell’oculista o dell’ottico di fiducia, si chiedono notizie a persone che hanno già effettuato l’intervento rivolgendosi principalmente alla cerchia delle amicizie e delle conoscenze, e spesso si cercano informazioni attraverso i media (giornali, riviste, internet).

Purtroppo in nessun’altra branca oculistica come la chirurgia refrattiva esistono opinioni, esperienze e risultati così differenti e discordanti.

Spesso sono gli stessi oculisti a contribuire a tanta disinformazione attorno a questa materia. Se avete chiesto informazioni vi sarà forse capitato un’oculista che vi consiglia di fare l’intervento mentre un altro lo sconsiglia, per non parlare del tipo di tecnica chirurgica utilizzata: alcuni ne demonizzano alcune che altri invece esaltano.

Si sono così create delle vere e proprie “leggende metropolitane” con cui spesso mi devo confrontare durante le visite ai pazienti che si vogliono sottoporre a questo tipo di intervento.

In mezzo a tutta questa disinformazione il paziente, invece di trovare delle rassicurazioni, si trova sempre più confuso; spesso non sa a chi credere e se decide ugualmente di operarsi ha comunque dubbi e timori.

Oggi sono fermamente convinto che la chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri si può ritenere una chirurgia sicura, a patto che vengano seguiti alcuni requisiti fondamentali.

Questa mia convinzione si basa sulla mia attività di oculista che ha avuto la possibilità di poter vedere, trattare, seguire e controllare centinaia di pazienti ed è stata rafforzata dalla mia esperienza personale di paziente che si è sottoposto ad intervento più di dieci anni fà (1999).

Purtroppo quasi sempre i pazienti non hanno la mia stessa fortuna, per questo motivo ho deciso di scrivere alcune delle condizioni che ritengo fondamentali per la ottimale riuscita dell’intervento, a cui mi attengo scrupolosamente durante la mia attività chirurgica.

FAQ

Quali difetti di vista possono essere trattati?
Grazie alle ultime tecniche e alle ultime strumentazioni praticamente tutti; miopia, ipermetropia, astigmatismo e alcuni casi di presbiopia.

Quali sono le principali tecniche di chirurgia refrattiva?
Attualmente la correzione dei difetti di refrazione avviene con tecniche corneali (utilizzando il laser), oppure con procedure intra-oculari (mediante l’inserimento di una lente dentro l’occhio).

Quali sono le principali tecniche di chirurgia refrattiva che utilizzano il laser?
Esistono due tipi di tecniche:
Tecniche di superficie (PRK, Lasek, Epilasik)
Tecniche intrastromali (Lasik, FemtoLasik)

Quali sono i pregi di queste tecniche?
In sintesi, le tecniche di superficie sono più fastidiose nelle prime 24-36 ore dopo l’intervento e il recupero visivo è più lento ma sono estremamente sicure con una bassissima percentuale di complicanze. Le tecniche intrastromali permettono un più veloce recupero visivo e un dolore ridotto, ma presentano dei rischi maggiori.

E’ vero che esiste un nuovo laser (femtolaser) che permette addirittura di ottenere una supervisione?
E’ falso, in quanto questo tipo di laser, usato nelle tecniche intrastromali, non serve per effettuare il trattamento vero e proprio, ma viene unicamente utilizzato per preparare la superficie dove poi verrà effettuato l’ablazione laser, che sarà effettuata utilizzando comunque il laser ad eccimeri.

Esistono delle controindicazioni all’utilizzo di questa chirurgia?
Esistono delle controindicazioni di natura oculare: cheratocono, distrofie corneali, malattie infiammatorie dell’occhio, glaucoma, iposecrezione lacrimale, gravi patologie vitreo retiniche.

Vi sono anche delle controindicazioni di natura generale: malattie autoimmuni e collagenopatie, diabete, predisposizione a sviluppare cheloidi. In questi casi bisogna informare l’oculista che, in base anche al tipo di difetto, valuterà se effettuare l’intervento.

Si conoscono gli effetti a lungo termine dell’intervento?
Si, perché i primi interventi con il laser ad eccimeri sono stati eseguiti nel 1986 e dal 1990 hanno avuto una crescente diffusione in tutto il mondo. Dal 1995 la PRK è stata approvata dalla F.D.A., l’ente statunitense di controllo sui farmaci e sulle tecniche chirurgiche e ad oggi sono milioni i casi eseguiti con successo in tutto il mondo.

Nei giorni successivi posso leggere o guardare la TV?
Certamente, non esistono controindicazioni per questo tipo di attività.

E’ da tanto tempo che vorrei fare l’intervento, ma in caso di complicanze ho paura di rimanere cieco, esiste questa possibilità?
No non si rischia la cecità, esistono delle complicanze che tuttavia sono abbastanza rare.

Quali sono le complicanze più comuni?
L’ipercorrezione o l’ipocorrezione del difetto e la rara seppur possibile formazione di una opacità corneale (haze). Tutte queste situazioni possono tuttavia essere ritrattate con successo nella maggior parte dei casi grazie ad i laser di ultima generazione.
Da notare però che in alcuni casi, nei primi 3 mesi dopo l’intervento, la loro presenza in maniera moderata può essere normale e non va considerata una complicanza.
Ci possono poi essere delle fluttuazioni temporanee della visione, immediate o nelle prime settimane, dovute a una risposta infiammatoria anomala, correggibili comunque con terapia medica o con il laser stesso.

Potrò abbandonare definitivamente gli occhiali e le lenti a contatto dopo l’intervento?
Lo scopo di questa chirurgia è proprio questo e nel 98% dei casi si arriva al raggiungimento di questo obbiettivo.

Potrò recuperare dieci decimi dopo l’intervento?
Se i dieci decimi si vedevano prima dell’intervento, nella maggioranza dei casi la risposta è SI.
In quei casi dove non c’è il tessuto necessario per eliminare tutto il difetto si viene avvertiti dal chirurgo del parziale recupero durante la visita preoperatoria.

Ho sentito che con alcuni interventi è possibile recuperare oltre i dieci decimi, è vero?
Esistono casi dove il recupero è maggiore rispetto a quanto previsto, tuttavia sono situazioni che non sono prevedibili prima del trattamento, per cui è impossibile dare questa certezza.

Se l’intervento non dovesse eliminare completamente il difetto, dovrò portare ancora gli occhiali?
I laser di nuova generazione permettono anche di effettuare dei ritrattamenti personalizzati per correggere eventuali difetti residui. Per questo è sempre fondamentale, per questo tipo di chirurgia, rivolgersi ad un chirurgo che utilizzi strumenti di ultimissima generazione.

Ho un difetto sia sferico (miopia o ipermetropia) che cilindrico (astigmatismo), li posso eliminare entrambi?
Certo, i laser di ultima generazione permettono di correggere nella stessa seduta entrambi i difetti.

Ho gli occhi molto sensibili e ho paura di non riuscire a tenere gli occhi aperti, posso ugualmente effettuare l’intervento?
Durante l’intervento le palpebre vengono tenute divaricate da uno strumento apposito che permette di eseguire senza preoccupazione tutta la procedura.

Ho paura di non essere in grado di tenere adeguatamente fermo il mio occhio durante il trattamento, cosa posso fare?

I nuovi laser possiedono un sistema di puntamento e di inseguimento della pupilla (EyeTracker) che controlla 3000 volte al secondo la posizione dell’occhio in modo da compensarne gli eventuali movimenti. Qualora il movimento fosse talmente ampio da non poter essere compensato, un sistema di sicurezza interrompe momentaneamente il trattamento.

Qual è l’età minima per potersi sottoporre ad intervento?
L’età minima è di 18 anni e bisogna che il difetto sia stabile prima di effettuare l’intervento.

Sono già stato operato in passato di laser ma non ho avuto un recupero totale, posso fare qualcosa per migliorare la mia situazione?
Grazie ai laser di ultimissima generazione è possibile effettuare dei ritrattamenti per eliminare il difetto residuo, a patto che il tessuto residuo della cornea sia sufficiente. Bisogna pertanto sottoporsi ad una accurata visita preoperatoria per valutare bene il caso.

Sono già stato operato in passato non con il laser ma con il bisturi (cheratotomia radiale), con il passare degli anni la mia vista è peggiorata posso fare qualcosa?
Le nuovissime tecniche chirurgiche insieme ai laser di ultima generazione permettono in quasi tutti i casi di effettuare un trattamento personalizzato migliorando il difetto residuo.

Ho letto che dopo il trattamento c’è il rischio di vedere male di notte, è vero?
Grazie allo studio del diametro pupillare in condizioni di buio, effettuato di routine nella visita pre-operatoria, e grazie alle più ampie aree di trattamento dei nuovi laser, si può oggi evitare questa complicanza nella maggior parte dei pazienti. In quei rari casi in cui ciò non è possibile, il chirurgo sconsiglierà il trattamento durante la visita preoperatoria.

Dopo aver effettuato l’intervento vado via bendato?
No, al termine del trattamento vengono applicate delle lenti a contatto di protezione che saranno rimosse a distanza di qualche giorno.

Non riesco a sopportare le lenti a contatto come faccio a tenere quelle che mi vengono applicate al termine dell’operazione?
Al termine dell’intervento si utilizzano lenti a contatto di protezione che sono notevolmente diverse da quelle correttive e che non danno quindi problemi di intolleranza.

Per quanto tempo non vedrò dopo l’intervento?
Appena terminato il trattamento, il paziente vede già meglio (soprattutto se il difetto di partenza è elevato) di quando è senza occhiali. La visione risulta però offuscata come se ci fosse un vetro appannato. Ciò non impedisce di svolgere le normali attività quotidiane come ad esempio camminare.

Quali disturbi si hanno dopo l’operazione?
Se si utilizzano le tecniche di superficie (PRK, LASEK, EPILASIK) nelle prime ore c’è una sintomatologia differente da paziente a paziente, si va dal dolore più o meno intenso, alla lacrimazione e al fastidio alla luce (questi sintomi vengono molto alleviati grazie alla terapia postoperatoria; nelle tecniche intrastromali (LASIK e FEMTOLASIK) c’è un leggero bruciore oculare.

Qualche anno fa ho parlato con il mio oculista che mi aveva detto che il mio difetto era troppo elevato e non potevo essere operato, oggi è cambiato qualcosa?
I laser di ultima generazione effettuano delle ablazioni molto più precise che, risparmiando del tessuto, permettono oggi di trattare difetti non correggibili in passato. Pertanto solo con una nuova visita preoperatoria è possibile fare una valutazione.

In ogni caso qualora il tessuto non fosse sufficiente esistono altri interventi di chirurgia refrattiva che non utilizzano il laser, come l’impianto di speciali lenti all’interno dell’occhio, che possono eliminare completamente l’utilizzo degli occhiali.

L’intervento è doloroso?
No, prima di sottoporti al trattamento verranno applicate nell’occhio delle gocce anestetiche in modo da non sentire nessun tipo di dolore dopo l’intervento.

Quanto tempo dura l’intervento?
Il tempo di preparazione di ogni occhio è di circa 5 minuti, il tempo del trattamento con il laser vero e proprio dipende dal difetto da correggere, generalmente varia da alcuni secondi a non oltre il minuto.