Ogni anno 4.500 italiani diventano ciechi a causa del glaucoma, una patologia oculare che può essere prevenuta e curata se diagnosticata in tempo, ma oltre il 50% dei nostri connazionali non fa mai controlli della vista, e il 30% dichiara di aver eseguito una visita oftalmologica negli ultimi 12 mesi in un negozio di ottica anziché dall’oculista. Questi sono alcuni dei dati emersi da un sondaggio svolto dall’OSVI, l’Osservatorio per la Salute della Vista, eseguito per capire quanta cura dedicano gli italiani alla prevenzione e alla difesa della loro visione. Ma perché si presta così poca attenzione agli occhi, essenziali per tutte le attività della vita quotidiana? Una delle convinzioni più diffuse, è quella di sottoporsi ad una visita oculistica solo quando esiste un problema visivo giudicato serio, mentre se semplicemente non si vede bene, basta andare dall’ ottico per misurare le diottrie o prendere un paio di occhiali da vista già pronti in farmacia o al supermercato.
L’oculista è, al contrario dell’ ottico, un medico specialista qualificato per diagnosticare, curare od operare le malattie dell’ occhio, incluse quelle refrattive, ed è quindi abilitato sia ad eseguire interventi chirurgici, sia a prescrivere occhiali o applicare lenti a contatto. Il 95% degli intervistati nel sondaggio ha dichiarato di non aver mai ricevuto diagnosi di una patologia oculare negli ultimi 12 mesi: in questa percentuale sono comprese anche le risposte di chi si è recato dall’ ottico, e quindi non ha effettuato un controllo medico specialistico accurato e approfondito.
La prevenzione oculistica è invece fondamentale, e va fatta in tempi diversi in ogni fase della vita: nei neonati è consigliabile il primo controllo alla nascita (test del riflesso rosso), soprattutto se custoditi in incubatrice, poi dai 3 ai 6 anni, sempre e comunque per prevenire l’ ambliopia, cioè l'”occhio pigro” dei bambini, nell’ adolescenza nel periodo dello sviluppo sessuale, e dopo i 40 anni almeno ogni due anni, per allontanare nel tempo la fisiologica presbiopia, quando si inizia ad avere difficoltà nella lettura ravvicinata, ma anche per escludere, tenendo conto della familiarità, specifiche malattie della vista come il glaucoma.
La retina -tra i 50 ed i 60 anni inoltre, è assolutamente consigliabile un esame del fondo dell’ occhio, anche in assenza di particolari patologie o sintomi e una indagine visiva eseguibile con un apparecchio luminoso solo dall’ oculista, poiché la retina è l’ unico organo del nostro corpo nella quale è possibile vedere dal vivo i capillari, il loro stato, ed il sangue che scorre al loro interno. E diagnosticare in tal modo le forme iniziali o conclamate di moltissime patologie, tra le quali le più comunemente riscontrate sono il diabete, l’ ipertensione e la dislipidemia, che lasciano sulla membrana retinica i loro segni prima ancora che si manifesti la loro sintomatologia. La visione diretta della retina permette di scoprire la punta dell’ iceberg di molte altre problematiche organiche e metaboliche, come l’ aterosclerosi, la predisposizione all’ Alzheimer, ma anche l’ ipertensione cerebrale ed i segni indiretti della maggior parte dei tumori dell’encefalo.
Con l’ aumentare dell’età, inoltre, aumenta anche l’ incidenza di patologie definite senili, quali le varie retinopatie o la cataratta ma anche in epoca giovanile e matura se un occhio diventa rosso, se dopo due giorni di installazione di collirio specifico la sclera non si schiarisce, sarà utile una visita medica, perché le cause dell’ arrossamento oculare sono varie, e possono essere di origine virale, allergica, batterica, da glaucoma, da contatto (lenti) o di origine traumatica, tutte situazioni che provocano congiuntiviti o pericolose cheratiti.
Mosche volanti – Tra i disturbi che devono mettere sull’attenti c’è la visione distorta delle linee (metamorfopsia), che indica un problema fisiologico della macula retinica di origine essudativa (diabete o maculopatia senile), mentre se si vedono le cosiddette “mosche volanti”, cioè macchie o filamenti scuri che ondeggiano nel campo visivo (miodesopsie), se unite a flash e lampi (fotopsie e fosfeni), possono essere il sintomo precoce di distacco della retina, che avviene dopo un trauma alla testa o durante il decorso di varie malattie, una patologia che se curata in tempo ha un buon recupero funzionale.
Nella fascia d’ età tra i 75 e gli 85 anni un soggetto su tre soffre di degenerazione maculare senile, la quale se ignorata e non trattata porta diritto alla cecità completa ed irreversibile. Insomma, con la vista serve grande cautela, eppure lo si comprende solo quando diviene deficitaria, ma se circoscriviamo il campo a difetti comuni come miopia, astigmatismo, presbiopia ed ipermetropia, se si sceglie di non voler indossare occhiali o lenti a contatto, la moderna chirurgia refrattiva fa miracoli, perché i macchinari sono all’ avanguardia ed i tempi sono ridotti: si va da 3-4 minuti per una PRK, ovvero per un intervento laser sulla cornea, ai 15-20 minuti dell’ impianto di una lente biologica, chiamata ICL, che sostituisce il cristallino affetto dalla opacità di vario genere eziologico, ma oggi esiste anche un nuovo cristallino artificiale, chiamato “IOL Premium”, indicato per gli ultra cinquantenni, perché con un solo intervento elimina quattro problemi: occhiali, difetto base, presbiopia e cataratta.
Fonte: liberoquotidiano.it