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Allerta Presidente SOI su Emergenza Coronavirus

La Organizzazione Mondiale della Sanità è stata obbligata a dichiarare la diffusione del nuovo Coronavirus (2019-nCoV) un’Emergenza Sanitaria Globale.

In presenza di una criticità dalle proporzioni imprevedibili, corre l’obbligo di indicare le operatività pratiche da attuare in sala visita medico oculistica, pubblica o privata, circa le adeguate misure atte a tutelare i Pazienti, i Medici Oculisti e il personale sanitario e amministrativo operanti nelle strutture eroganti prestazioni oculistiche.

Si ricorda la necessità di utilizzare erogatori d’acqua per il lavaggio delle mani a fotocellula (che devono sostituire i tradizionali rubinetti) oltre a rendere disponibile l’apertura – sempre a fotocellula – della porta scorrevole del bagno e la necessità di provvedere alla disinfezione più volte nell’arco della giornata dei Servizi posti a disposizione del Personale e del Pubblico.

E’ indicato attivare una metodologia che preveda una costante di pulizia e disinfezione degli strumenti che vengono a contatto con la cute del Paziente e non solo al termine della visita oculistica.

Inoltre, va attivata da subito una responsabile informazione ai pazienti in fase di prenotazione della visita oculistica presso un ambulatorio oculistico di primo livello – soprattutto se non facente parte del SSN – circa la difficoltà per applicare correttamente tutte le analisi e misurazioni necessarie in presenza di congiuntivite, influenza o malattie respiratorie attive e, qualora ricorrano tali casi, rimandare di qualche giorno la visita oculistica.

In caso di congiuntivite o forme similari, occorre informare circa la possibile migliore assistenza presente presso i centri in cui si è svolta attività di oculistica strutturata facente parte del SSN, Pronto Soccorso incluso, motivando la necessaria di tutela nei confronti di pazienti operati di recente e del rischio legato alla presenza di congiuntivite virale o batterica e la conseguente necessità di non diffonderla.

È opportuno evidenziare che il Medico che per primo evidenziò la gravità della situazione (Dr. Li Wenliang), oggi purtroppo è deceduto proprio a causa di questa infezione da Coronavirus, era un giovane Medico Oculista dell’Ospedale di Wuhan. Oggi appare evidente come tra le principali evidenze dell’infezione in atto sia una congiuntivite virale. In questi giorni sono in allestimento negli aeroporti degli scanner capaci di evidenziare arrossamento della congiuntiva durante i controlli effettuati tra i passeggeri in ingresso nel Paese.

Per ulteriori approfondimenti si evidenzia che l’American Academy of Ophthalmology ha diramato un Alert ufficiale su congiuntivite da CoronaVirus, allegato e reperibile sul sito: https://www.aao.org/headline/alert-important-coronavirus-context

Informazioni specifiche

Le autorità sanitarie cinesi non hanno ascoltato l’allarme e le misure di prevenzione della diffusione della malattia sono state attivate con notevole ritardo consentendo così la diffusione dell’infezione e le mutazioni del virus: sono riportate informazioni aneddotiche sulla possibilità di congiuntivite da Coronavirus di Wuhan.

In caso di comparsa di arrossamento degli occhi è opportuno che il paziente (dopo aver indossato una mascherina che copra naso e bocca) si rivolga al medico oculista per una valutazione sollecita.

Come tutte le forme virali di congiuntivite anche quella da Coronavirus esordisce in un solo occhio per poi eventualmente coinvolgere anche l’occhio controlaterale. E’ solitamente accompagnata da reazione del linfonodo pre-trago omolaterale al primo occhio coinvolto, che diviene palpabile con lieve dolenzia spontanea e provocata. Non c’è secrezione purulenta. L’occhio può essere lacrimoso e lievemente dolente.

Se alla congiuntivite non sono associati febbre e sintomi a carico delle vie aeree (naso, gola); se il paziente non è stato in Cina da novembre 2019 in poi – e non frequenta persone che sono state in Cina in quel periodo – è poco probabile che la congiuntivite sia dovuta al Coronavirus di Wuhan. Ma, in ogni caso, allo stato attuale, è necessario informarlo e chiedergli di sottoporsi, quando necessario a ulteriori accertamenti.

Le congiuntiviti virali sono molto diffuse nella stagione fredda e sono dovute agli adenovirus influenzali. Ne consegue che, se il paziente presenta oltre alla congiuntivite sintomi a carico delle vie aeree, problemi respiratori e febbre è opportuno che si rivolga al Pronto Soccorso dell’Ospedale più vicino: il tutto dopo aver indossato una mascherina per ridurre al minimo il contagio di altre persone e del personale sanitario.

Non esistono terapie specifiche per le congiuntiviti virali, la guarigione deve essere realizzata dal sistema immunitario. Anche per questo motivo la durata delle congiuntiviti virali può essere superiore a due settimane. In ogni caso è bene ribadire che la congiuntiva normalmente è il primo e più rapido accesso per la contaminazione da Coronavirus. Per questo motivo, è indispensabile informare i pazienti della necessità ’obbligo di non utilizzare piscine – così come prescritto dalla legge anche in caso di raffreddore, influenza o diarrea – e, in ogni caso, ricordare a tutti di effettuare sempre una accurata e abbondante doccia prima di entrare in acqua.

Per alleviare i sintomi della congiuntivite il medico oculista può prescrivere lacrime artificiali e, se davvero necessario, anche colliri cortisonici a scarsa capacità di penetrazione nell’occhio e quindi con minimi effetti collaterali indesiderati.

Se dovesse comparire secrezione purulenta, è possibile che si sia verificata una sovra infezione batterica ed è utile somministrare anche un collirio antibiotico.

Anche il Comitato di Etica SOI, tramite l’intervento/coordinamento del Presidente Enzo Castiglione ritiene utile portare a conoscenza di tutti i Medici Oculisti Italiani quanto emanato dall’American Academy of Ophthalmology (su riportato) nonché l’attività svolta dalla Task-force per CoV del Ministero della Salute, reperibile sui siti:

http://www.salute.gov.it/portale/malattieInfettive/dettaglioFaqMalattieInfettive.jsp?lingua=italiano&id=228

Il Comitato di Etica SOI, ritiene molto importante portare a conoscenza di tutti i Medici Oculisti Italiani questo messaggio, per rafforzare la cultura della profilassi e la sua ottimale applicazione da attuarsi su larga scala:

”La congiuntivite può rientrare nei sintomi delle infezioni anche da CoronaVirus; il virus trasmesso con aerosol contagia le vie respiratorie ma anche direttamente la mucosa congiuntivale.

I pazienti con congiuntivite – NON necessariamente da CoronaVirus – devono essere visitati – isolandoli dagli altri pazienti – con:

– guanti,

– mascherina (che ripari anche il naso: aderenti al viso e con filtro)

– occhiali sanitari o visiera.

Se hanno febbre, sintomi influenzali, tosse, vanno isolati e separati dal pubblico in attesa in pronto Soccorso Oculistico.

I generici criteri di igiene (lavaggio/disinfezione delle mani, sterilizzazione dello strumentario e disinfezione delle mentoniere, disinfezione/sterilizzazione degli strumenti a contatto con le mucose: tonometri, lente di Goldman, blefarostato, etc.) devono essere scrupolosamente rispettati.

Nelle sale di attesa devono essere presenti e disponibili gel antisettici.

I Responsabili dell’attività di Pronto Soccorso specialistico sono tenuti a dare disposizioni in linea con le indicazioni fornite dalle Società scientifiche ed a verificarne l’attuazione”.

Il Coordinatore CdE SOI
Enzo Castiglione

La Società Oftalmologica Italiana sostiene i Medici Oculisti Italiani in questo momento di straordinaria e imprevedibile criticità, favorendo l’applicazione di tutti gli strumenti necessari di controllo e prevenzione del contagio.

Matteo Piovella
Il Presidente Società Oftalmologica Italiana